A Villa Carmignac, l'arte contemporanea sposa la natura per un'esperienza sensoriale straordinaria. Con VERTIGO, la nuova mostra estiva, la vertigine diventa linguaggio.

Sull'isola di Porquerolles, dove il vento incontra le rocce e il silenzio si insinua negli interstizi della luce, la Fondation Carmignac continua la sua singolare opera di offrire un modo diverso di vedere. Dalla sua creazione nel 2000 da parte dell'imprenditore Edouard Carmignac, la Fondation Carmignac non ha mai smesso di tracciare una strada propria, combinando il collezionismo libero, l'impegno umanitario attraverso il fotogiornalismo e l'immersione estetica. La sua sede - la Villa Carmignac, 2000 m² di spazio espositivo semi-sotterraneo - è una prodezza di architettura invisibile, nascosta sotto i pini, che respira all'unisono con la natura circostante.
La collezione, pazientemente costruita nel corso degli anni, riunisce opere importanti di Warhol, Lichtenstein, Richter e Basquiat, ma anche giovani artisti e figure di scene emergenti. Si libera dalle categorie, rifiuta i dogmi e si concentra sulle emozioni. In questo senso, il Premio Carmignac di Fotogiornalismo, lanciato nel 2009, fa luce sulle crisi contemporanee attraverso gli occhi di fotografi impegnati, dando alle immagini il potere dell'azione.


Specchio d'acqua a Villa Carmignac © Fondation Carmignac / Laurent Lecat
Vertigini visive e sensoriali
Intitolata VERTIGO, la mostra del 2025 reinventa il modo in cui guardiamo i fenomeni naturali. Lontana dalla semplice contemplazione, esplora la perdita di punti di riferimento, le oscillazioni della percezione e le impressioni di assenza di peso o di abbandono. A cura di Matthieu Poirier, più di cinquanta opere esplorano una gamma di esperienze visive e visuali intorno a cinque temi: acquatico, cosmogonico, aereo, infinito e terrestre. Il filo conduttore? Il turbamento dell'occhio di fronte alla potenza del vivente.
La mostra riunisce opere emblematiche - come i blu vibranti di Yves Klein, gli ambienti luminosi di James Turrell e i paesaggi astratti di Gerhard Richter - e installazioni immersive progettate per il sito, come quelle di Caroline Corbasson, Jeppe Hein e Ann Veronica Janssens. Il colore diventa un impulso, la luce un materiale instabile. Tutto invita a lasciarsi andare, a lasciarsi invadere dal movimento, a fondersi in un universo in cui i confini della realtà si diluiscono.
Non si tratta di vedere, ma di sentire. Si tratta di essere disorientati. I visitatori entrano in un mondo in cui il suolo sembra fluttuare, i muri vibrano e le prospettive crollano. In questa esperienza, l'arte non agisce tanto come rappresentazione quanto come pura sensazione: un modo per accedere, finalmente, alla profondità del paesaggio al di là dell'immagine.
A Porquerolles, il mare non è mai lontano. Sussurra alle opere e gioca con i riflessi. I visitatori, dal canto loro, si concedono una pausa dal trambusto. Scollegati dalla frenesia, trovano uno spazio per pensare, sognare e sentire. VERTIGO non è un viaggio: è un'immersione. Una deriva poetica nelle pieghe del sensibile. E se vi lascia un po' turbati, è perché il mondo, dopo tutto, a volte merita di essere visto a testa in giù.


Fabienne Verdier, Ti ricordi il primo amor, 2020 © Fabienne Verdier / ADAGP, Parigi, 2025


Nils-Udo, La Couvée, 2018 © Nils-Udo | Foto : © Fondation Carmignac / Camille Moirenc
VERTIGO
Villa Carmignac, Porquerolles
26 aprile 2025 - 2 novembre 2025








